Non solo lusso e vita notturna: con i suoi splendidi siti sottomarini questa porzione di costa offre ghiotte occasioni per conoscerne le acque ed esplorarne i fondali praticando immersioni in profondità.
Se le acque limpide e cristalline, le variegate sfumature del mare e le paradisiache spiagge caraibiche hanno fatto del tratto di costa che si estende a nord-est della Sardegna una delle destinazioni più agognate dai turisti italiani e internazionali, non tutti sanno che sotto la superficie marina si cela un ambiente naturalistico altrettanto sorprendente. Praticare immersioni in Costa Smeralda significa avere accesso a scenari d’insolita bellezza a livello di fauna e flora marine, nonché imbattersi in reperti archeologici sommersi (guardare e non toccare!) andando alla scoperta di tesori e relitti abbandonati nel profondo blu. Un valore paesaggistico che ha richiesto che questi fondali fossero protetti da una vigilanza speciale, vietando opere e attività in grado di compromettere la salvaguardia dei loro habitat naturali.
Scopriamo insieme quali sono i migliori siti dove fare diving in Costa Smeralda.
Tavolara e Capo Coda Cavallo
Situata nello specchio di mare appena a sud di Olbia e proclamata Area Marina Protetta dal 1997, l’area di Tavolara e Capo Coda Cavallo è una delle mete più rinomate per le immersioni in Sardegna del nord, grazie all’incredibile varietà dei suoi fondali e ai diversi centri di immersione che lavorano nella zona: da Budoni a Golfo Aranci, passando Capo Coda Cavallo, Porto Rotondo e San Teodoro. Venticinque siti di immersione ricreativa presenti in un’area di più di 15.000 ettari di mare che ogni anno permettono a esperti e principianti di godere in sicurezza del suo splendore sommerso. Fra i punti irrinunciabili, la Secca del Papa, considerata non solo una delle più belle immersioni della Costa Smeralda, ma anche di tutto il Mediterraneo, per la concentrazione di gorgone dai diversi colori, tra cui una rara varietà bicolore rossa e gialla, e la fitta presenza di cernie e dentici di taglia superiore alla media.
Lungo le pareti di Tavolara, ricoperte da anemoni gialli a grappolo, si possono avvistare anche ricciole, mobule (pesci simili alle mante, conosciuti anche come diavoli del mare) e murene mediterranee, mentre a Punta Arresto saraghi e scorfani si insinuano fra i resti del Relitto Omega (mercantile affondato in queste acque nel 1974) e non è raro imbattersi in branchi di delfini.
Sommozzatore subacqueo con sole
Capo Figari e Figarolo
Appena più a nord dell’area protetta, impossibile non farsi ammaliare da Capo Figari, che con l’isolotto di Figarolo e la piccola spiaggia di Cala Moresca rappresenta un notevolissimo punto di attrazione per le immersioni in Costa Smeralda, oltre che uno dei tesori naturalistici dell’Isola. Qui primeggia la Grotta dei Gamberi, un lungo tunnel che si estende all’interno della montagna a una profondità di 12 metri, regalando l’emozionante esperienza di nuotare fra aragoste, gamberi, corvine e cicale, protagonisti di uno spettacolo marino a dir poco eccezionale. Chi, praticando diving in Costa Smeralda, va alla scoperta di questa zona, non potrà concludere l’esplorazione senza a una visita ai siti Mamuthone, dove la roccia ha la forma che ricorda la celebre maschera carnevalesca di Mamoiada. Qui l’immersione è splendida a ogni profondità: se gli abissi sono il regno incontrastato di murene, aragoste e grandi cernie, in risalita la piccola grotta omonima è destinata a stupire per le sue gorgonie gialle e la fauna incrostante.
Fondale marino
Una piccola e affascinante curiosità: forse non tutti sanno che un tempo, in queste acque, nuotava la splendida foca monaca (o “bue marino”, come veniva chiamata dai maddalenini). L’ultimo avvistamento in quest’area risale all’ormai lontano 1991, quando un esemplare di questa specie fu immortalato tra Capo Figari e Tavolara.
L’Arcipelago della Maddalena
Considerato da molti come l’estensione del paradiso in terra per gli stupefacenti colori delle sue acque, con il suo parco marino comprensivo di più di 30 siti accessibili solo da centri autorizzati per il diving, l’Arcipelago della Maddalena, è uno dei luoghi irrinunciabili per le immersioni in Costa Smeralda. Se la discesa più famosa e inflazionata è quella nella Secca di Washington con le pareti di gorgonie rosse e una guglia che arriva fino a pochi metri dalla superficie, gli scogli di Spargiotto e del Pilastrino sono ugualmente entusiasmanti grazie alla biodiversità presente anche a basse profondità e quindi osservabile pure dai principianti. In questa porzione di mare non sono poi da tralasciare le Grotte del Gotto e di Monteriotto, abitate da numerosissime murene e da alcune colonie di falso corallo nero, mentre alla secca di Punta Galera saranno i resti degli antichi relitti conservati fino ai giorni nostri a incantare i subacquei più esperti.
Vi piacerebbe scoprire la biodiversità marina della Sardegna facendo immersioni in Costa Smeralda? Approfittate delle offerte dei traghetti GNV per Olbia e organizzate subito la vostra vacanza!