“Nel frattempo dal Vesuvio risplendevano in parecchi luoghi delle larghissime strisce di fuoco e degli incendi che emettevano alte vampate, i cui bagliori e la cui luce erano messi in risalto dal buio della notte”.
Così scriveva Plinio il Giovane in un passo della sua lettera (un vero e proprio reportage ante litteram) indirizzata allo scrittore latino Tacito, il quale voleva conoscere i dettagli del drammatico evento che ebbe luogo in un ardente 24 agosto del 79 d.C.: la più famosa eruzione del Vesuvio, l’indomito vulcano che rese eterna Pompei, seppellendola sotto una spessa coltre di ceneri e lapilli.
Questa meravigliosa città romana, dal passato tanto glorioso quanto cupo e triste, è oggi un sito archeologico (patrimonio dell’UNESCO) di inestimabile valore storico e artistico (testimonianza dell’Impero Romano che fu) uno dei pochissimi al mondo – oltre a quello di Ercolano – visitabile passeggiando direttamente per le strade dell’antico centro abitato. Un luogo magico dove il tempo sembra essersi fermato il giorno dell’eruzione.
Pompei ha detenuto per diversi anni il primato di luogo più visitato al mondo… perché? Ecco qui alcune valide motivazioni!
La Casa del Fauno
Si tratta di un’antica villa di circa 3000 metri quadri (una delle abitazioni più vaste di Pompei) risalente all’epoca romana, costruita nel II secolo a.C. Il suo nome deriva da una statuetta ritrovata al suo interno e rappresentante un fauno, figura mitologica per certi aspetti somigliante a un satiro. La casa, che secondo alcuni studi sarebbe appartenuta ad un uomo molto ricco e acculturato, ha giardini molto ampi e sfarzosamente decorati con mosaici e affreschi di rara bellezza.
Anfiteatro di Pompei
Con una capienza di circa 20 mila persone (l’equivalente di un moderno palazzetto) è uno dei teatri più grandi e meglio conservati dell’epoca romana. Al contrario di quanto le ricostruzioni cinematografiche possano far credere, qui non combattevano feroci leoni ed impervi gladiatori, ma prendevano vita “solo” quelle meravigliose rappresentazioni teatrali che ancora oggi si studiano sui banchi di scuola.
Villa dei Misteri
Una grande e imponente villa costruita su due piani e situata leggermente fuori le mura cittadine (circa 100 metri), appartenuta a Livia Drusilla Claudia, la spietata moglie dell’imperatore Augusto, amante del lusso e appassionata di arte. La parte più incredibile della casa è il capolavoro pittorico presente in sala da pranzo (lungo ben 17 metri e alto 3), all’interno del quale sono rappresentati i misteriosi riti dionisiaci a cui la villa deve il suo nome!
Terme Stabiane
Si tratta di un complesso termale risale al IV secolo a.C, noto per essere l’edificio più antico e apprezzato dell’intero sito archeologico. All’epoca queste terme rappresentavano a tutti gli effetti quella che per noi è oggi una moderna SPA: vi era una palestra porticata, delle celle con bagni singoli, un pozzo d’acqua che alimentava la piscina più grande e le varie vasche dove la gente si immergeva. All’interno sono ancora visibili pareti decorate con lo stucco – unico materiale che resiste all’umidità – in cui sono raffigurate maestose scene mitologiche. Si sa, i romani sapevano decisamente come rilassarsi e adoravano passare il proprio tempo libero alle terme!
Quando riapparve la luce del sole (era il terzo giorno da quello che aveva visto per ultimo) il suo cadavere fu trovato intatto, illeso e rivestito degli stessi abiti che aveva indossati: la maniera con cui il suo corpo si presentava faceva più pensare ad uno che dormisse che non ad un morto.
Così conclude Plinio il Giovane la sua lettera, raccontando della morte dello zio Plinio il Vecchio in quello che forse rappresenta uno degli eventi più sublimi, terribili e catastrofici dell’antichità: la “nascita” dell’eterna Pompei.
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