Le Catacombe dei Cappuccini a Palermo sono uno dei cimiteri più famosi d’Italia grazie alla conservazione di oltre 8.000 mummie di frati ed esponenti dell’alta società, come nobili, ricchi borghesi, artisti, politici e rappresentanti del clero, mummificati dai frati stessi dal XVI ai primi del XX secolo. Questo macabro spettacolo è custodito nel Convento dei Cappuccini, annesso alla Chiesa di Santa Maria della Pace, nel cuore della città.
Un patrimonio bioantropologico e culturale unico al mondo che attira da secoli numerosi turisti. Infatti, il sito è diventato meta molto popolare come tappa del Grand Tour, un viaggio alla scoperta dell’arte, della cultura e della storia italiana ed europea che i giovani aristocratici effettuavano a partire dal XVII secolo. Tra i memorabili visitatori si annoverano Alexandre Dumas, Mario Praz, Guy de Maupassant, Carlo Levi e Ippolito Pindemonte, talmente colpito dal luogo da farne sua ispirazione per I sepolcri:
“Sovra i muscoli morti e su la pelle
Così l’arte sudò, così caccionne
Fuori ogni umor, che le sembianze antiche,
Non che le carni loro, serbano i volti
Dopo cent’anni e più: Morte li guarda,
E in tema par d’aver fallito i colpi.”
La loro origine avvenne quasi per caso. Quando i frati cappuccini si stabilirono nel convento di Palermo nel 1534 crearono un cimitero per i loro confratelli dipartiti, sotto la chiesa. I corpi dei defunti venivano calati nella fossa comune avvolti in un lenzuolo. Nel 1597 però lo spazio non era più sufficiente e i frati si dotarono di un cimitero più grande scavando dei lunghi corridoi dietro l’altare maggiore, sfruttando la presenza di grotte naturali. Terminati i lavori i frati andarono per spostare i corpi dalla prima fossa al nuovo spazio e con grande sorpresa videro che i 45 corpi conservati lì dentro erano rimasti intatti, mummificati. I frati interpretarono l’evento come un segno della benevolenza divina e decisero di lasciare i corpi esposti.
Da quel momento la fama del convento accrebbe a dismisura e nel 1783 decisero di concedere sepoltura a tutti coloro che potevano permettersi i costi dell’imbalsamazione. Quello che offrivano però non era solo un luogo dove far riposare il caro defunto: i corpi venivano imbalsamati, vestiti con gli abiti migliori ed esposti in piedi nelle nicchie in modo che i famigliari potessero anche tornare a trovarli come se fossero ancora in vita.
Per questa particolare esposizione le catacombe sono diventate una sorta di museo della morte e una illustrazione degli usi e dei costumi della Palermo di quei secoli.
Uno dei luoghi più impressionanti al mondo, il cimitero vale sicuramente una visita.
Aperto tutti i giorni dell’anno, l’orari di visita sono dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 18 (tranne la domenica pomeriggio che è chiuso), e il biglietto è di soli € 3. Se sei a Palermo non perdere questa occasione.