Palermo possiede una storia millenaria: fondata dai Fenici nel 734 a.C., porta traccia di tutte le influenze culturali e artistiche dei popoli che l’hanno dominata: dai resti delle mura puniche, alle ville in stile liberty, alle residenze in stile arabo-normanno, alle chiese barocche e ai teatri neoclassici. Un’incredibile commistione di generi che rendono Palermo una delle città più visitate e apprezzate del mezzogiorno italiano.
Panormus (dal greco “città-porto”), è questo l’antico nome con il quale nasce Palermo, proprio a sottolineare le sue tradizioni come città di mare, sostentata dalla pesca. Circondata dal mare per gran parte del suo confine naturale mostra di avere però due anime divise: quella che ci riporta al nostalgico odore di salsedine delle antiche vie di Palermo, e quella di oggi sempre più distante dal mare e sempre più “terrena”. Una città che nasce dall’acqua, ma cresce sulla terra.
Della cornice incantevole e incontaminata nella quale pullulavano tante piccole imbarcazioni che quotidianamente prendevano il mare – per pescare o per trasportare merci – oggi rimane ben poco. Bisogna andare al famoso mercato Vucciria, nel cuore della vecchia Palermo, per rivivere le tradizioni ittiche palermitane. in Piazza Caracciolo i pescatori espongono il pesce fresco su vecchi tavoli traballanti, indossando ancora i loro stivali di gomma.
Ecco allora che Palermo si presta a essere visitata anche nel tiepido tepore invernale, alla scoperta continua di stili che si incrociano e convivono, immersi tra i tipici mercati palermitani, palazzi nobiliari, vicoletti dal sapore antico dove si possono ammirare le vecchie botteghe artigiane e gustare qualche arancino siciliano, ma anche ripercorrere le orme nostalgiche di una città dalla lunga storia marittima.
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