Templi millenari, città di mare, natura generosa, borghi d’altura. Con l’arrivo della bella stagione, niente di meglio che raggiungere Palermo in traghetto e mettersi alla guida di un’auto per regalarsi qualche giorno di luce e di bellezza nel tratto di Sicilia Occidentale che comprende Trapani e i suoi dintorni.
Se avete già nel cuore la “Terra delle arance” ma non conoscete ancora i tesori del trapanese, scopriamo insieme cosa non può assolutamente essere ignorato in questa zona.
Trapani, la “Città dei due Mari”
Appellata la Città dei due Mari per la lingua di terra che sembra separare il Mar Tirreno dal Mediterraneo, Trapani è una città traboccante di arte, storia e monumenti, frutto della dominazione dei diversi popoli – Cartaginesi, Arabi, Romani Aragonesi – che l’hanno calpestata. Una ricchezza di cui sono espressione soprattutto le sue chiese, come la barocca Cattedrale di San Lorenzo, la romanica Chiesa di Sant’Agostino e la Chiesa delle Anime del Purgatorio, celebre per le sue 20 statue sacre in legno che rappresentano la Passione di Cristo. Altra tappa irrinunciabile è la Piazza Mercato del Pesce, dove il vociare di rivenditori e dei clienti vi permetterà di calarvi in una vivace e tipica atmosfera. Da qui vi aspetta una romantica passeggiata lungo le mura che si affacciano sul mare, passando dal Bastione Conca fino alla seicentesca Torre di Ligny, oggi ospitante il Museo della Preistoria e Archeologia Marina.
Ma cosa sarebbe Trapani senza le sue saline e i mulini a vento che gli fanno da sfondo? Impossibile non farsi conquistare dalla sorprendente Riserva Naturale delle Saline di Trapani e Paceco, un’area naturale gestita dal WWF Italia e istituita nel 1995. Tra le aree protette più grandi della Sicilia, si estende per mille ettari nella zona sud del trapanese fino a Marsala, arrivando ad includere anche Mozia, isola fondata dai fenici nell’VIII secolo a.c. e oggi raggiungibile in barca. Per dare risalto all’antichissima tradizione delle saline di Trapani, vi raccomandiamo una visita al Museo del Sale ubicato all’interno di un baglio, ossia una vecchia fattoria-fortezza del XVII secolo con mulino annesso, oggi parte dell’itinerario “la via del sale”.
Marsala e le sue cantine
Celebre per il liquore che porta il suo nome e per lo sbarco dei Mille, Marsala varrebbe una sosta anche solo per il suo magnifico centro barocco, con il duomo di San Tommaso di Canterbury, la Porta Garibaldi e la Porta Nuova. Assolutamente meritevole una visita della Cantina Florio — dal nome dell’antica famiglia di industriali indissolubilmente legata alle vicende della cittadina— spettacolare cattedrale del vino e simbolo stesso di Marsala. Vietato andare via senza assistere a un tramonto alla Laguna dello Stagnone!
Erice, borgo gioiello
Leggendario borgo gioiello della Sicilia occidentale, Erice sorge sul Monte San Giuliano a 750 metri di altitudine e dista meno di 15 chilometri da Trapani, da cui si può raggiungere in auto o in autobus e, durante i mesi estivi, anche con la funivia che collega il capoluogo con la vetta di Erice. Inoltrandovi fra le sue stradine lastricate di pietra, fra piazze, chiese ed antichi cortili arriverete al Castello di Venere e alla Torretta Pepoli nel Giardino di Balio, incantati da alcuni fra i più bei panorami della Sicilia. Qui la vista spazia dal golfo di Trapani alle isole Egadi da un lato e fino alla vallata del Valderice dall’altro, abbracciando anche le campagne dell’entroterra siculo.
Le rovine greche di Segesta
Un tour della Sicilia occidentale che illustri cosa vedere a Trapani e dintorni non può prescindere dalle rovine di Segesta, antica città costruita sulla sommità del monte Barbaro. L’omonimo parco archeologico, lontano poco più di mezz’ora dal capoluogo, ha una potente forza evocativa: tra i suoi maggiori richiami l’anfiteatro ellenistico del III secolo a.C. e il famoso tempio in stile dorico del 430 a.C. La strada che collega Segesta a Erice preannuncia altre preziosità della zona, con spettacolari vedute verso San Vito Lo Capo e la Riserva del Monte Cofano, dove si arriva con poco meno di un’ora di viaggio.
Esplorare le meraviglie della Sicilia occidentale nella stagione più bella è un’idea accattivante?
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